Ogni Venerdì Sotto i tuoi Piedi

Era venerdì sera e lo studio di estetica stava per chiudere. Le ultime clienti avevano lasciato il locale, il profumo di oli essenziali ancora fluttuava nell’aria. Elisa, la titolare, stava sistemando gli asciugamani piegati alla perfezione, quando sentì bussare alla porta.

Aprì, sorpresa. Era Luca. Un cliente insolito, uno dei pochi uomini che prenotava trattamenti regolari, sempre molto discreto, educato, gentile. Ma da tempo, Elisa aveva notato qualcosa nel suo sguardo. Quel modo in cui si concentrava sui piedi delle clienti, e soprattutto sui suoi.

«Scusa il disturbo,» disse lui con un sorriso incerto. «So che è tardi, ma… avevi detto che oggi saresti rimasta fino a tardi per sistemare. Posso offrirti un caffè?»

Elisa sorrise. Indossava i suoi soliti zoccoli bianchi da lavoro, ma sotto c’erano piedi nudi, curati, con lo smalto color vino appena applicato. Notò il guizzo negli occhi di lui.

«Solo se me lo porti mentre mi rilasso un attimo nella sala massaggi.»

Luca non se lo fece ripetere. Dopo pochi minuti, entrò nella stanza con due tazzine fumanti. Elisa si era tolta gli zoccoli e sedeva con le gambe accavallate, un piede che dondolava pigramente nell’aria.

«Sai,» disse lei prendendo la tazzina, «ho sempre avuto l’impressione che ti piacessero particolarmente i piedi. O sbaglio?»

Luca la fissò, imbarazzato. Poi sorrise, nervoso. «È così evidente?»

Lei abbassò lo sguardo verso il suo piede sinistro, che ora toccava leggermente il bracciolo della poltrona. «Solo per chi sa guardare.»

Un silenzio elettrico calò nella stanza.

«Vieni qui,» sussurrò lei, indicando il tappetino davanti alla sua sedia. «E dimmi… cosa faresti, se ti lasciassi fare quello che desideri davvero?»

Luca si inginocchiò lentamente. La distanza tra lui e i suoi piedi era minima. Poteva sentire il profumo del balsamo alla menta, la pelle morbida e calda. Il cuore batteva forte.

«Li bacerei. Li leccherei. Ogni dito, ogni curva. Li adorerei come meritano.»

Elisa sorrise. «Allora comincia.»

Luca abbassò la testa e posò le labbra sul dorso del suo piede. Lo baciò piano, con una lentezza quasi religiosa. Elisa chiuse gli occhi, lasciando che quella lingua si muovesse tra le dita, che le labbra risalissero la pianta fino al tallone. Ogni tocco era un brivido.

Lui lo faceva con tale cura, con una fame contenuta ma profonda, che sembrava adorare qualcosa di sacro.

Elisa lo fermò un attimo. «Spogliami i piedi con la bocca.»

Luca prese il piede destro tra le mani e, con delicatezza, baciò l’alluce, poi infilò la lingua tra le dita, succhiandole una ad una. Quando arrivò all’ultimo dito, Elisa emise un gemito sommesso.

«Ti piace davvero, eh?» chiese lei, accarezzandogli i capelli.

Lui annuì senza parlare. I suoi occhi brillavano.

«Allora adesso adorami. Ma senza toccare altro. Solo i piedi.»

Luca la guardò come un devoto davanti a una divinità. Riprese a leccarla, più a fondo. Usava la lingua per seguire ogni piega, ogni linea del piede. Le mani tremavano. Ogni tanto stringeva le dita, poi tornava a baciarle con dolcezza.

Elisa si stese sulla poltrona, lasciandosi andare, godendo delle attenzioni. Nessun uomo l’aveva mai fatta sentire così… venerata. Non solo desiderata. Venerata.

Luca sembrava in trance. Il suo respiro era sempre più affannato, ma non osava staccarsi da quei piedi. Leccava, succhiava, baciava. Ogni dito riceveva cure speciali.

Quando lei poggiò entrambi i piedi sul suo viso, Luca li accettò come un dono. Ne inspirò l’odore, ne assaporò il gusto, chiudendo gli occhi come se stesse vivendo un’estasi.

«Hai mai fatto qualcosa del genere con un’altra donna?» chiese lei.

«Mai così. Mai con qualcuno che sapesse davvero quanto può essere potente questo gesto.»

Elisa sorrise, compiaciuta. Aveva trovato un adoratore autentico. Uno che non aveva bisogno di altro per sentirsi completo.

Dopo un lungo silenzio, lei disse: «Ogni venerdì, quando chiudo lo studio, mi rilasserò con te. Ma solo se ti guadagni ogni centimetro con la lingua.»

Luca alzò lo sguardo. Era rosso in viso, ma felice. Non disse nulla. Le prese un piede e tornò a baciarlo, come se non avesse mai smesso.

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